La mito ? gi? ordinabile e disponibile per la visione presso la maggior parte dei concessionari... ti devi informare...Robert-Eroica ha scritto:Perdonate se c'? gi? scritto ma la data ufficiale in cui posso trovare e ordinare la Mito qual ? ?
Grazie
ALFA MI.TO - OFFICIAL TOPIC
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Dove sono andata io era l? gi? in mostra in mezzo al salone, nello splendore del suo rosso giuelietta (che a me non piace, come quasi tutti i rossi, su quasi tutte le macchine... a meno che non abbiano il cavallino rampante sul cofano).
A Pistoia a provincia non ci sono concessionari, quindi mi sono recata a quello pi? vicino, che si trova a Lucca.
L?impatto ? di quelli che lasciano il segno. La macchina non ? bella: ? bellissima. Veramente, credo che oggi non esistano auto nel segmento B, e ce ne siano poche anche nel segmento C, che possono vantare una linea tanto elegante, e al contempo sportiva e imponente.
Il tanto controverso frontale, visto dal vivo, d? tutta un?altra sensazione. Ma resta comunque il profilo la sua parte migliore. Altro che auto alta e sgraziata. E? bella bassa e filante, muscolosa, con quei passaruota imponenti. Forse anche troppo: i cerchi da 17″ sembrano quasi piccoli (ma i 18″ li escludo. Mi basta pensare alla strada che mi tocca fare per andare a lavoro).
Bello anche il posteriore, bello largo e imponente senza essere pesante. Il paraurti con estrattore, oltre ad alleggerirlo, rende anche discreti i sensori di parcheggio posteriori, che qui non si notano come su altre auto.
Il bagagliaio ha la soglia un po? alta, ma d?altra parte non sono i viaggi il pane di questa macchina. E come capienza non ? molto inferiore di quello di una Grande Punto.
Apro la portiera e accarezzo un po? il tessuto sport nero: al tatto d? una bella sensazione. Mi siedo al volante: nonostante il mio 1.86 di altezza, ho spazio in abbondanza, e non sono affatto sacrificata. Potrei (dovrei) andare anche un bel po? avanti con il sedile (n.b.: io non amo guidare con le braccia distese, e tengo lo schienale quasi tutto verticale). Non si vede dove finisce il muso, ma ? normale nelle macchine moderne. E poi sono appena scesa dalla Punto II, da cui si ha un altro punto di vista.
Aggiusto lo specchietto retrovisore, e noto che il vetro del lunotto ? proprio microscopico: chi ? che aveva detto che non servono i sensori di parcheggio? Con quel lunotto cos? piccolo e alto, i musi delle auto dietro non li vedi. Sempre sia lodato colui che ha inventato i sensori di parcheggio.
La qualit? degli interni mi ? sembrata buona. Forse un po? da rivedere le plastiche dure. Il materiale del mantello Carbon Look nero, che riveste anche le portiere, ? invece morbido e sembra di qualit?. I comandi sono tutti dove dovrebbero essere, ben a portata di mano, e l?impugnatura del volante d? una bella sensazione di controllo.
Scendo di nuovo, e noto il posteriore della MiTo stilizzato comparire e andarsene sul cruscotto. Spero davvero, l?anno prossimo, di riuscire a portarmi a casa questo piccolo sogno.
Solo un paio di nei, che ho notato a un esame attento nei dettagli:
- Dietro la griglia anteriore fanno bella mostra di s? i due bulloni che tengono il radiatore del climatizzatore. Ricolorarli di nero, o comunque renderli pi? discreti non sarebbe stato male.
- Le estremit? del paraurti posteriore, sotto il montante, non erano perfettamente allineate alla carrozzeria, creando un piccolo scalino. Spero che sia un particolare che migliorer? con la produzione seriale di massa.
Sono sciocchezze, le cosiddette rifiniture, non cose di sostanza, ma in una macchina che si basa anche sull?immagine hanno un certo peso.
A Pistoia a provincia non ci sono concessionari, quindi mi sono recata a quello pi? vicino, che si trova a Lucca.
L?impatto ? di quelli che lasciano il segno. La macchina non ? bella: ? bellissima. Veramente, credo che oggi non esistano auto nel segmento B, e ce ne siano poche anche nel segmento C, che possono vantare una linea tanto elegante, e al contempo sportiva e imponente.
Il tanto controverso frontale, visto dal vivo, d? tutta un?altra sensazione. Ma resta comunque il profilo la sua parte migliore. Altro che auto alta e sgraziata. E? bella bassa e filante, muscolosa, con quei passaruota imponenti. Forse anche troppo: i cerchi da 17″ sembrano quasi piccoli (ma i 18″ li escludo. Mi basta pensare alla strada che mi tocca fare per andare a lavoro).
Bello anche il posteriore, bello largo e imponente senza essere pesante. Il paraurti con estrattore, oltre ad alleggerirlo, rende anche discreti i sensori di parcheggio posteriori, che qui non si notano come su altre auto.
Il bagagliaio ha la soglia un po? alta, ma d?altra parte non sono i viaggi il pane di questa macchina. E come capienza non ? molto inferiore di quello di una Grande Punto.
Apro la portiera e accarezzo un po? il tessuto sport nero: al tatto d? una bella sensazione. Mi siedo al volante: nonostante il mio 1.86 di altezza, ho spazio in abbondanza, e non sono affatto sacrificata. Potrei (dovrei) andare anche un bel po? avanti con il sedile (n.b.: io non amo guidare con le braccia distese, e tengo lo schienale quasi tutto verticale). Non si vede dove finisce il muso, ma ? normale nelle macchine moderne. E poi sono appena scesa dalla Punto II, da cui si ha un altro punto di vista.
Aggiusto lo specchietto retrovisore, e noto che il vetro del lunotto ? proprio microscopico: chi ? che aveva detto che non servono i sensori di parcheggio? Con quel lunotto cos? piccolo e alto, i musi delle auto dietro non li vedi. Sempre sia lodato colui che ha inventato i sensori di parcheggio.
La qualit? degli interni mi ? sembrata buona. Forse un po? da rivedere le plastiche dure. Il materiale del mantello Carbon Look nero, che riveste anche le portiere, ? invece morbido e sembra di qualit?. I comandi sono tutti dove dovrebbero essere, ben a portata di mano, e l?impugnatura del volante d? una bella sensazione di controllo.
Scendo di nuovo, e noto il posteriore della MiTo stilizzato comparire e andarsene sul cruscotto. Spero davvero, l?anno prossimo, di riuscire a portarmi a casa questo piccolo sogno.
Solo un paio di nei, che ho notato a un esame attento nei dettagli:
- Dietro la griglia anteriore fanno bella mostra di s? i due bulloni che tengono il radiatore del climatizzatore. Ricolorarli di nero, o comunque renderli pi? discreti non sarebbe stato male.
- Le estremit? del paraurti posteriore, sotto il montante, non erano perfettamente allineate alla carrozzeria, creando un piccolo scalino. Spero che sia un particolare che migliorer? con la produzione seriale di massa.
Sono sciocchezze, le cosiddette rifiniture, non cose di sostanza, ma in una macchina che si basa anche sull?immagine hanno un certo peso.

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Non mi va di fare pubblicit? gratuita.Marco-Alfaromeo ha scritto: Laus precisamente in quale concessionaria sei andata a vederla qui a lucca? quella vicino alla Pam? se ci hai fatto caso
E' l'unica concessionaria Alfa Romeo di Lucca citt? presente sul sito dell'Alfa, vicino all'uscita di Lucca Ovest (ma io sono uscita a Lucca Est, perch? 50 cents per fare forse 1 Km di svincolo mi sembrano un furto

Ho arbitrato qualche volta da quelle parti. Mi pare che effettivamente ci sia la Pam da quelle parti.

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Laus dice:
nello splendore del suo rosso giuelietta (che a me non piace, come quasi tutti i rossi, su quasi tutte le macchine... a meno che non abbiano il cavallino rampante sul cofano).
Hai ragione il vero colore della ferrari (che i ritengo la figlia illegittima dell'ALFA RMEO) ? il giallo, guarda lo sfondo dello stemma e quello della scuderia corse, essendo stata fondata a Modena nel 1929.
Il rosso come tutti sanno ? stato assegnato per identificera la nazionalit? delle auto nelle gare dalla Federazione Internazionale dell' Automobile.
Il Gran Premio di Montecarlo del 1933 fu il primo nella storia dell?automobilismo dove la griglia di partenza venne determinata dal tempo ottenuto in qualifica e non dal sorteggio. Tutte le auto in competizione erano dipinte in base ai seguenti colori internazionali:
blu per la Francia,
verde per la Gran Bretagna,
rosso per l?Italia,
giallo per il Belgio, e
bianco per la Germania.
A partire dal 1934, la Germania smise di pitturare di bianco le sue vetture, dopo che la Mercedes-Benz W25 smise tale pratica nel tentativo di ridurre il peso. Il metallo delle vetture tedesche, non dipinto, fece nascere il mito delle ?Silver Arrows? (?Frecce d?Argento?).
nello splendore del suo rosso giuelietta (che a me non piace, come quasi tutti i rossi, su quasi tutte le macchine... a meno che non abbiano il cavallino rampante sul cofano).
Hai ragione il vero colore della ferrari (che i ritengo la figlia illegittima dell'ALFA RMEO) ? il giallo, guarda lo sfondo dello stemma e quello della scuderia corse, essendo stata fondata a Modena nel 1929.
Il rosso come tutti sanno ? stato assegnato per identificera la nazionalit? delle auto nelle gare dalla Federazione Internazionale dell' Automobile.
Il Gran Premio di Montecarlo del 1933 fu il primo nella storia dell?automobilismo dove la griglia di partenza venne determinata dal tempo ottenuto in qualifica e non dal sorteggio. Tutte le auto in competizione erano dipinte in base ai seguenti colori internazionali:
blu per la Francia,
verde per la Gran Bretagna,
rosso per l?Italia,
giallo per il Belgio, e
bianco per la Germania.
A partire dal 1934, la Germania smise di pitturare di bianco le sue vetture, dopo che la Mercedes-Benz W25 smise tale pratica nel tentativo di ridurre il peso. Il metallo delle vetture tedesche, non dipinto, fece nascere il mito delle ?Silver Arrows? (?Frecce d?Argento?).
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